Leonardo

Fascicolo 10


in "Alleati e nemici"
S. Lombardo-Radice - Osservazioni sullo svolgimento della dottrina delle idee in Platone. Parte 1ª , 1903, Firenze.
recensione di Emilio Cecchi
p. 16


p. 16


   Oggetto dell'opera è di studiare le teorie di Aristotile in confronto alle Platoniche e principalmente la critica Aristotelica alla teoria delle Idee di Platone. Questa prima parte è ben condotta, elaborata, forte d'argomentazioni, ricca di osservazioni originali; nell'introduzione l'A. riassume e critica i sistemi filosofici greci, riconoscendo a' primi jonici principalmente la liberazione dal mito, a' Pitagorici il solo problema cosmologico e nelle dottrine degli Eleati nascosta e matura la teoria della conoscenza. Di Eraclito principalmente rileva la concezione di mutamento regolato da ritmo, d'Empedocle la ricerca de' particolari per salire al concetto, degli Atomisti l'ammettere una conoscenza pura ed una oscura, di Democrito la negazione di ogni valore alla legge, d'Anassagora la concezione dell'elemento ordinatore fuori della materia. Con Socrate si sviluppa l'idea della conoscenza ...(citazione in greco antico)..., che supera il senso, Platone distingue il problema morale dal conoscitivo e infine con Aristotile l'etica e la ricerca della conoscenza si fondono ancora. L'A. considera lo svolgimento del pensiero Platonico indipendente dall'ordine cronologico dei dialoghi, e dà un limitato valore alle rigorose elaborazioni stilometriche, criticando le deduzioni del Lutoslawski, del Campbell e del Natorp; mostrando come più attendibili i dati desunti più che dalla frequenza degli stilemi, dall'esame delle relazioni logiche fra i vari dialoghi. Discute poi l'importanza del mito in Platone, già principalmente notata dall'Hegel, e combatte l'opinione dello Zeller che il mito tenti rimediare ad una incompiutezza della dottrina. L'A. chiama il fantastico primo passo della soluzione d'un problema e avviamento ad essa, e dice che in Platone ciò fu spontaneo e necessario, rappresentando il movimento dello spirito verso l'ideale, l'immateriale difficile a concepirsi, benché il resultato non l'appasse. Nell'ultimo capitolo sul Teeteto (conoscenza) son rilevate come più importanti osservazioni del dialogo: le tre definizioni della cognizione (cognizione sensazione, cognizione è opinione vera, cognizione è opinione vera accompnata da ragione); pensare è atto dell'anima indipendente o diverso dalla sensazione; esiste qualcosa d'immobile (idea) e l'anima l'apprende di per sè (critica dei miti dell'effigiatoio di cera e della gabbia). L'A. mostra il Teeteto essere il primo dialogo degli ascensivi e anteriore ai poetici, esservi accennata la ricerca del conoscere e la ragione della forma dialogica con la bella osservazione del pensiero - ragionamento che l'anima tiene fra sé; esservi i germi della tendenza mistica e la coscienza del valore di Socrate.


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